© Tutti i diritti riservati
Dipartimento di Ingegneria - Università della Basilicata
Docente di Costruzione di Ponti
Scopus - Google scholar - Researchgate
Professore associato (SSD CEAR-07/A Tecnica delle Costruzioni)
La metodologia in fase di sviluppo si basa sull'integrazione di dati cartografici, immagini da Google Street View e tecniche di visione artificiale per identificare automaticamente le barriere stradali non conformi sui ponti. Il processo inizia con un'interrogazione di OpenStreetMap (OSM), che consente di estrarre le coordinate geografiche di tutti i ponti presenti nella regione di interesse. Tradizionalmente, l'ispezione delle barriere avviene tramite sopralluoghi visivi, che richiedono diversi mesi per analizzare migliaia di infrastrutture. Una volta ottenute le coordinate, vengono estratte immagini dei ponti da Google Street View, garantendo una copertura visiva aggiornata e dettagliata delle barriere di sicurezza presenti lungo le carreggiate. Le immagini raccolte vengono quindi analizzate mediante un modello di visione artificiale basato su YOLOv8, addestrato per riconoscere e classificare le barriere stradali. Il modello esegue la rilevazione automatica delle barriere non conformi, evidenziandole nelle immagini tramite bounding box e assegnando una classe di appartenenza con un livello di confidenza associato. Questo approccio permette di individuare rapidamente i ponti che necessitano di un intervento di adeguamento delle barriere, riducendo significativamente il tempo necessario per la valutazione rispetto a un’ispezione manuale. L'intero processo, dalla raccolta delle immagini all'analisi automatica, può essere completato in pochi giorni, fornendo una mappatura dettagliata dei ponti con barriere da sostituire. Inoltre tutti i dati sono raccolti in un unico database che rappresenta così un vero e proprio road Management System
La procedura Simubridge, messa a punto dal nostro gruppo di ricerca, restituisce i valori degli indici di prestazione nei confronti del taglio e del momento flettente delle travi di ponti a graticcio, il che si configura come verifica del livello 3 ai sensi delle "Linee guida per la classificazione e la gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti ". Le Analisi vengono eseguite per un singolo ponte oppure per un set di ponti di numero indefinito. Tali verifiche sono eseguite nei confronti di tre normative: Circolare 384 del 1962, DM 1980 e DM 1990.La procedura è descritta nei seguenti articoli (open access):
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2452321624006097
Il foglio di calcolo, inoltre, è scaricabile qui sotto
(dopo aver scaricato e decompresso il file, cliccare con tasto destro per accedere alle proprietà del file e spuntare "Annulla blocco" per rendere attive le macro)
https://www.mdpi.com/2075-5309/13/7/1836/pdf?version=1690188793
Questa indagine numerica ha permesso di sviluppare un metodo di progettazione per interventi di retrofit di selle Gerber di ponti in c.a. attraverso la tecnica della post-tensione e di verificarne l'efficacia in funzione di un parametro importante come il valore del tiro iniziale nei tiranti esterni. L'efficacia è stata valutata sia in termini di incremento resistenza allo stato limite ultimo che di capacità allo stato limite di fessurazione.
L'articolo è scaricabile dal link seguente
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1002/suco.202300207?domain=author&token=7YIJYTANQMMT...
La realizzazione di esoscheletri dissipativi è una tecnica in grado di ridurre il rischio sismico degli edifici tramite rafforzamento che avviene intervenendo solo dall'esterno. La tecnica in questione, chiamata HPDF, è stata ottimizzata per la sua combinazione con elementi di efficientamento energetico installati nell'intercapedine appositamente sviluppata (Gap connection) nell'ambito del progetto Reluis, WP5 Interventi integrati e basso impatto. La gap connection permette un efficacie collegamento tra struttura esistente ed esoscheletro. Maggiori dettagli sullo studio pubblicato qui
https://doi.org/10.3390/infrastructures8120168
Santarsiero, G., Ventura, G., Masi, A., Manfredi, V., Picciano, V., & Digrisolo, A. (2023). Sustainable Renovation of Public Buildings through Seismic–Energy Upgrading: Methodology and Application to an RC School Building. Infrastructures, 8(12), 168.
L'Università degli Studi della Basilicata, tramite la Scuola di Ingegneria è partner del progetto Horizon Europe denominato Rehouse "Renovation packagEs for HOlistic improvement of EU’s bUildingS Efficiency, maximizing RES generation and cost-effectiveness" . Il progetto mira a sviluppare soluzioni di ristrutturazione edilizia sismico-energetiche in grado di accelerare in maniera sostenibile il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente in Europa, riducendo in maniera significativa l'impatto ambientale e le eventuali perdite connesse a calamità naturali. Le soluzioni verranno progettate e, cosa più importante, realizzate su 4 edifici dimostratori distribuiti in quattro paesi europei, tra cui l'Italia. (si veda il poster a fianco per maggiori dettagli)
sito web del progetto https://rehouse-project.eu/
Il recente incidente di Mestre, in cui hanno perso la vita 21 persone, ha riportato in evidenza i problemi legati alla sicurezza stradale dipendenti dalla vetustà delle barriere di sicurezza installate lungo le strade e autostrade italiane, e soprattutto lungo ponti e viadotti. L'inadeguatezza delle barriere installate sui ponti può generare infatti grave rischio per la vita umana. In molti casi l'installazione di barriere a norma non è possibile a causa della inadeguatezza degli elementi di supporto come cordolo e soletta a sbalzo. In questo articolo si mettono a fuoco i problemi e le soluzioni per il rinforzo delle solette a sbalzo dei ponti in c.a. al fine di installare barriere a norma. https://doi.org/10.3390/app132112051
L'emanazione delle nuove Linee Guida sui ponti esistenti nel 2020 ha fatto chiarezza su quali siano le categorie di rischi da considerare per ogni singola infrastruttura. La valutazioni di rischio su opere singole devono poi essere usate per costruire delle graduatorie di priorità utili a programmare gli interventi (leggi l'articolo)
Tramite analisi meccano-chimiche agli elementi finiti è possibile predire l'innesco e la propagazione delle corrosione in strutture in c.a. soggette ad attacco di cloruri o carbonatazione (leggi l'articolo)
Il contributo del solaio viene tradizionalmente trascurato nella valutazione della capacità delle travi. Tramite uno studio numerico si cerca di mettere in luce il reale contributo del solaio alla resistenza flessionale delle travi negli edifici intelaiati in c.a. (leggi l'articolo)
Stante il sempre più urgente bisogno di tecniche di rafforzamento sismico efficaci ed a basso impatto diventa fondamentale poter confrontare le prestazioni di diverse soluzioni di intervento. Questo articolo riporta i risultati di un confronto olistico e multicriterio tra tre diverse tecniche di intervento non solo sulla base di costi e prestazioni ottenute ma anche di invasività, durabilità e impatto architettonico dell'intervento (leggi l'articolo)
Le tamponature negli edifici in c.a. vengono considerate parti non strutturali sebbene forniscano un contributo notevole alla resistenza complessiva. La valutazione sperimentale di tale interazione è stata effettuate tramite prove in scala al vero su un portale tamponato (leggi l'articolo)
© Tutti i diritti riservati